Adelante, Facebook, con juicio
“Avanti, Pedro, con giudizio, se puoi” è l’espressione, diventata proverbiale, che Alessandro Manzoni , nei Promessi Sposi, fa pronunciare al Gran Cancelliere di Milano Antonio Ferrer; che si rivolge al cocchiere mentre la carrozza attraversa le strade della città, circondata dal popolo in tumulto per la carestia che è sopraggiunta alla peste.
Viviamo anche noi, che utilizziamo gli strumenti del web marketing per comunicare, cambiamenti epocali, che provocano cambiamenti veloci e incessabili e cerchiamo, con azioni appropriate, di indirizzare al meglio gli sforzi, per cogliere le opportunità e limitare, il più possibile, i rischi.
Facebook è ormai da anni oggetto di osservazione, di apprezzamenti, ma anche di tante, tantissime critiche.
Non è tutto sbagliato e da buttare, evidentemente.
Le polemiche più diffuse intorno al più celebre dei social, riguardano quasi sempre i profili personali.
Quelli che utilizziamo tutti, quasi sempre, ormai, dal nostro smartphone, per scrivere e pubblicare, ma anche solo per leggere e consultare il newsfeed (la lista dei post, aggiornata in tempo reale, che Facebook ci propone).
Facebook per il Business
La riflessione di questo post riguarda, invece, la parte business, la parte delle cosiddette Facebook ADS.
I post sponsorizzati che vedete nel vostro newsfeed; quelli con in alto la piccola scritta, guarda caso, “sponsorizzato”.
Facebook tratta i 2 ambienti come 2 sistemi del tutto separati, anche a livello di assistenza. E, tecnicamente, lo sono.
Peccato che ci sia un dettaglio, che cambia tutto. Ed è il punto cruciale.
Per accedere alla parte business ADS, il login va fatto (per forza, non esiste alternativa, ad oggi) con il tuo profilo personale, o al limite con quello di un’altra persona (es. un tuo cliente, un tuo collaboratore), ma non c’è alcun modo di accedere alla parte business, senza usare una identità personale.
Non ci sono user e password ed è un’anomalia non da poco
Non esiste un login ai servizi business (per esempio alle pagine aziendali) con uno username e una password, come siamo abituati a vedere in qualsiasi software, sito web, app.
E infatti tutti sono abituati a chiedere: “Mi passi le credenziali della mia pagina aziendale?”; queste credenziali, di fatto, non esistono.
Tu accedi come admin delle varie risorse (tra cui, appunto, la pagina aziendale) ma tutto passa da te, dalla tua identità Facebook.
Ed è un’anomalia non da poco.
Da questa anomalia, che può lasciare indifferente la maggior parte degli utenti, si originano di fatto una serie di problemi gravi.
È possibile che l’intelligenza artificiale, che governa ormai quasi tutti i controlli che avvengono sulla piattaforma, possa generale un blocco sulle funzioni business del tuo profilo; a quel punto, tu puoi avere anche centinaia di clienti, pagine, account attivi e non fai più nulla. Con la tua identità personale, che è anche il tuo varco d’accesso.
Un sistema che ha una pericolosità intrinseca che fa paura solo a pensarci.
Il lavoro fatto per anni su molteplici business può essere messo a repentaglio da un passo falso di un software.
Ma, finché tutto va bene, non puoi che conviverci.
Solo che, molto spesso (in questo momento storico, sempre più spesso) non va tutto bene.
Differenziare gli strumenti è il segreto per andare avanti, con giudizio
Utilizzare il più possibile tutti gli strumenti che il web marketing ci mette a disposizione è il segreto, semplice, ma non così spesso attuato per porci al riparo dalle decisioni (quasi sempre unilaterali dei principali fornitori di servizi, in quest’ambito: Google e Facebook, su tutti).
Scopriamo i 6 strumenti principali del web marketing:
- Social media digital marketing
- SEO (Search Engine Optimization)
- Content marketing
- Pubblicità Pay per Click (PPC)
- Email Marketing
- Inbound marketing: che, in realtà, si basa sull’utilizzo di tutti gli strumenti citati nell’elenco.
L’inbound marketing è il sistema che, utilizzando i diversi strumenti elencati, ti permette di individuare nuovi potenziali clienti in target e attraverso 4 fasi (attrazione, interesse, conversione e, successivamente, retention ovvero la fidelizzazione) di convertirli e renderli, poi, promotori della tua attività.
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