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Gentilezza, creatività e comunicazione

Gentilezza, creatività e comunicazione

gatto, fusa e gentilezza

Perché la gentilezza dovrebbe essere il cuore della tua creatività e della tua comunicazione

La gentilezza nella comunicazione: in un contesto economico e sociale, caratterizzato da grande incertezza e da eventi sempre più difficilmente prevedibili, l’industria della creatività può fare molto e ha la responsabilità di rimettere le persone al centro. 

“Il potere universale della gentilezza può sovvertire l’ordine attuale e costruire un paradigma completamente nuovo basato sulla cura delle persone, delle opinioni, dell’unicità e del mondo che ci circonda.”

tratto da: https://www.thinkwithgoogle.com/intl/it-it/futuro-del-marketing/creativita/perche-gentilezza-nella-creativita/ 

In ambito lavorativo, in ambienti sempre più competitivi e concorrenziali, i punti di forza non saranno più solo la qualità del prodotto o servizio. In questo articolo del blog spieghiamo come la vera differenza la farà la capacità di costruire rapporti di fiducia reciproca. Tra cliente e consumatore.

Le persone comprano emozioni, solo belle emozioni come spieghiamo in quest’altro articolo.

Think with Google, ha intervistato tre creativi, Marianna Ghirlanda, Stephan Vogel e Ananya Rao, che hanno condiviso il loro punto di vista sulla gentilezza e sul perché metterla al centro della pubblicità e della comunicazione.

1. Salvare il mondo a partire dalla rivoluzione della gentilezza 

“Riflettendo sul significato della gentilezza, mi sono accorta di quanto questa sia un superpotere, un valore universale che ognuno di noi può facilmente mettere in pratica e che trasforma tutto in positivo. Ora come ora rappresenta un modo per vivere meglio i cambiamenti del mondo.

Noi pubblicitari serviamo clienti che fanno comunicazione commerciale e hanno una visibilità vastissima. I brand oggi rappresentano una voce forte e credibile per la comunità.

Se tutti loro veicolassero messaggi gentili, empatici e positivi, potremmo quindi assistere a un impatto davvero profondo sulla società. Potremmo innescare la rivoluzione della gentilezza, provare a salvare il mondo come lo abbiamo conosciuto in passato, tornare a come eravamo prima degli sconvolgimenti della società e dell’ambiente.

Per questo, noi della industry italiana dovremmo prima di tutto abbracciare i valori positivi e, poi, impegnarci a offrire nella nostra comunicazione un codice di comportamento gentile. Non aiuta che le emozioni che veicoliamo siano negative, come la paura o l’insicurezza, perché noi tutti in questo momento abbiamo bisogno di rassicurazioni e ottimismo.

Domandiamoci, quindi, ogni volta che lavoriamo a una proposta creativa se questa sia gentile e sia in grado di comunicare l’urgenza di esserlo.

Un esempio di campagna gentile è “Favolacrime” del brand di fazzoletti Tempo. Attraverso tre favole per bambini, disponibili sul sito del brand, su YouTube e come album da colorare, Tempo si pone contro i pregiudizi di genere. La campagna infatti sensibilizza, con modi gentili e delicati, sulla possibilità che anche i maschi possano piangere e mostrarsi sensibili.”

Marianna Ghirlanda

2. Entrare in contatto profondo con le persone grazie alla gentilezza

“Negli ultimi vent’anni abbiamo assistito a un nuovo modello nella pubblicità. Da campagne guidate prettamente dalla USP (Unique Selling Proposition) e dalle vendite, siamo passati alla creazione di connessioni più gentili, emozionali e di lungo termine.

I brand hanno iniziato a interrogarsi su quale fosse la loro vera identità e su come potessero orientare i consumatori e guidare la tensione socio-culturale. In questo senso la gentilezza è il modo in cui le aziende hanno iniziato a fare comunicazione sintonizzandosi sui sentimenti e i valori delle persone.

Creare emozioni è sempre stato l’obiettivo della pubblicità. Adesso, però, bisogna fare uno step in più e lavorare su strategie ben definite. Serve conoscere i propri clienti e i valori che si hanno in comune con loro, per creare connessioni profonde e migliorare la percezione del brand. Le emozioni non devono rappresentare l’input per la creatività, ma sono l’output di una comunicazione di successo.”

Stephan Vogel

3. Fare creatività con gentilezza per costruire un futuro migliore per tutti

“Quando i tempi sono duri, la pubblicità rappresenta un faro che fa intravedere le possibilità del futuro e ricorda costantemente che “anche questo passerà”. Infatti, proprio ora vediamo sempre più creatività utilizzata a fin di bene.

Il passo ulteriore che possiamo fare è creare un legame più personale con il pubblico e abbracciare la gentilezza. Si tratta di quel fattore di fondo che unisce le persone, un dare e avere che ci ricorda che siamo tutti umani.

Impegnarci per conoscere davvero i destinatari delle nostre campagne, attraverso dati e insight, è un atto di gentilezza. Affidarsi a stereotipi non lo è.”

Ananya Srikanth Nao

Anche scrivere semplice è una forma di gentilezza

Scrivere semplice è una forma di gentilezza verso il lettore. 

Perché:

  • leggiamo in modo diverso (sugli schermi, oltre che sulla casa stampata): lettura a colpo d’occhio.
  • Leggiamo in mobilità: la lettura è spesso circondata da un rumore di fondo altissimo.
  • Il linguaggio, anche a seguito dell’utilizzo intensivo dei social, è diventato sempre più colloquiale.

 

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