Dalla terza di copertina del libro “Inversione di marca” di Graziano Giovani, Hoepli, 2020.
Dal grande gruppo bancario all’artigiano, dalle multinazionali alle startup, tutti siamo chiamati alla grande sfida del decennio: il branding.
Che diventa sinonimo di una vera e propria rivoluzione, di un’inversione di marc(i)a necessaria per garantirsi la sopravvivenza nei nuovi scenari digitali. Questo libro illustra tutte le tappe del cambiamento, descrivendone gli snodi fondamentali: il passaggio dalla unique selling proposition alla unique experience proposition, da target a pubblico, dal villaggio alla community. Propone lo studio della costruzione di una marca a partire dalle stimolazioni sensoriali e dal loro racconto attraverso gli strumenti della comunicazione.
“Con un canestro di parole nuove, calpestare nuove aiuole” dice Francesco de Gregori, nella sua canzone il Signor Hood.
È necessario, nel linguaggio e nella creazione contenuti di visuali uscire dai luoghi comuni, esplorare nuovi luoghi, calpestare nuove aiuole, appunto.
È, come dice il titolo del libro, un’inversione di marcia rispetto al “così fan tutti”.
Tanti anni fa, proponemmo un’idea per una web application basata su un interfaccia touch screen (quando ancora il touch non era una modalità di interazione diffusa come oggi, per navigare all’interno dell’app, per un’agenzia di viaggi, della nostra città, Cremona.
Gli utenti potevano consultare le offerte di viaggio direttamente dalla vetrina dell’agenzia.
Beh la reazione fu: “Bello, ma… Qualcun altro in città lo ha già fatto? Ci sono nostri concorrenti che ce l’hanno?”
Questo è esattamente l’atteggiamento contrario a quello necessario per proiettare la marca in una nuova dimensione, sullo sfondo di scenari nuovi.
A proposito di scenari nuovi: quanto accaduto all’inizio del 2020, con la pandemia globale certamente si ricorderà a lungo.
In questa situazione, è fondamentale creare esperienze uniche da condividere e vicinanza emotiva, come risposta positiva al distanziamento sociale (causato dal virus) e alla distanza sociale, che preesisteva al virus (causata da noi, da un uso non sempre costruttivo delle tecnologie, che rischiano di allontanare, generando esperienze di solitudine e di isolamento, in un potenziale villaggio globale, i cui benefici non si ancora espressi).
La prefazione del libro parla di Unique Experience Proposition.
È necessario utilizzare gli strumenti di comunicazione, per offrire nuove esperienze. Prima di tutto con dei buoni contenuti che facciano leva sulle emozioni. Contenuti che possano valorizzare, prodotti, luoghi, esperienze, attraverso racconti autentici, da sviluppare sia online che offline.
Qualunque sia la dimensione della tua impresa, la tua è una grande storia da raccontare.
E noi scoviamo sempre nuovi linguaggi e nuove visioni per valorizzarti, anche quando tu stesso non vedi tutto il tuo valore.
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Se sei incuriosito da ciò che hai letto e pensi che sia il momento giusto per far “cambiare marcia” alla tua comunicazione, contattaci. Analizzeremo, assieme a te, il tuo progetto, per condividere idee e soluzioni efficaci. Inviaci una mail su info@livingstonweb.it