Meno giovani e meno dinamici è meglio
Esistono, nella scrittura per il web (e nella scrittura in senso lato, ma qui ci concentriamo su quello che puoi trovare, nei testi di tantissimi siti web), tantissimi luoghi comuni e cliché, difficili da eliminare.
Il luogo comune della scrittura sul web è un’espressione priva di originalità, spesso ripetuta, e perciò fastidiosa; frase fatta, stereotipata, abusata; concetto o giudizio ormai cristallizzato.
Messaggi che non comunicano
Ogni tua parola, ogni proposizione, ogni frase che scrivi deve comunicare un messaggio e deve farlo in modo chiaro e ben preciso.
Dai testi per il tuo sito web (e anche dai social, ma anche dalle e-mail), perciò, devi eliminare tutto ciò che è superfluo, tutto quello che non aggiunge nulla di nuovo, che non esplicita, che non approfondisce, che non chiarisce, che non rivela. Solo in questo modo riuscirai a concentrare l’attenzione del tuo lettore sui tuoi contenuti.
- Siamo Leader di mercato
- Siamo un’azienda giovane e dinamica
- Professionalità ed esperienza sono le nostre qualità
- Offriamo un’eccellente rapporto qualità/prezzo
- Mettiamo il cliente al centro
- Proponiamo una vasta gamma di prodotti
- Utilizziamo le tecnologie più avanzate
Un po’ meno gravi, ma pericolosamente “già sentiti”:
- Lavori su misura per ciascun cliente, come farebbe un sarto nella creazione di un abito
- Grande attenzione e cura ai dettagli
- Offriamo un risultato in linea con le aspettative del cliente o azienda orientata al risultato
Show, don’t tell, dicevamo in questo articolo. Il blog aziendale è fatto per dimostrare professionalità, esperienza e tutte le altre tue qualità. Non lasciare che i cliché invadano la tua Home Page. E soprattutto non peggiorare ulteriormente le cose, abbinando i luoghi comuni, con frasi tipo “professionalità ed esperienza al tuo servizio”.
Facile definire il bello. È nuotare nell’abbondanza, al limite si litiga sui dettagli.
Ma il vero lavoro è definire e certificare il brutto. […]
Il brutto sta negli occhi di chi guarda? Mah? Ci vogliono comunque i professionisti per mettere ordine nel brutto. […]
La “brutta cosa che hai fatto” deriva, inevitabilmente, da una cattiva gestione dell’ordine delle idee.
Insomma, mettere ordine nel brutto non è un mestiere facile.
Tratto da: https://soprintendenzabruttearti.it/
Scrivere che sei Leader di mercato tendenzialmente è brutto; oltre che inutile, noi pensiamo che sia nocivo.
“Ho appena cercato su Google la frase in questione. Il motore di ricerca restituisce ben 13,9 milioni di risultati. In pratica, tutti o quasi si dichiarano leader di mercato. Questo fatto è talmente inverosimile da strappare un sorriso. In alternativa, è una cosa che fa arrabbiare, perché scrivere di essere leader di mercato e non esserlo è scorretto. Tra l’altro, basta fare qualche ricerca per scoprire facilmente chi sono i reali protagonisti di un settore. Insomma: scrivere che si è leader di un mercato non è sbagliato a prescindere, a patto di essere davvero il numero uno di quella nicchia – o perlomeno uno dei player principali. E di poterlo testimoniare con qualche numero, così da mettere a tacere chi si spaccia per quello che non è”.
Tratto da: https://www.comunicaresulweb.com/business-writing/comunicazione-aziendale-stereotipi/
Home page da paura
Ti è mai capitato di imbatterti in “Home Page” o in pagine “Chi Siamo” con un testo come questo?
“La nostra azienda è leader di mercato e si ripropone di fornire le più innovative tecnologie al fine di completare la propria offerta dedicata alla pregiata clientela con soluzioni sempre più performanti, che sono in grado di marcare una netta e assoluta differenza con l’operato dei principali competitor di settore”.
Un’accozzaglia di luoghi comuni e di parole vuote, in quanto prive di un reale significato, di qualcosa di concreto, che va oltre un segno grafico che occupa spazio, nella pagina.
Bisogna davvero andarci piano con gli aggettivi mirabolanti, con i superlativi messi come il prezzemolo, con le dichiarazioni che evocano il politico in campagna elettorale.
Non ti aiuteranno a trovare nuovi clienti.
I tuoi lettori sono ormai diffusamente vaccinati contro gli urlatori e i parolai.
Come possiamo scoprire cosa non funziona?
Alle volte siamo così convinti che quello che fanno tutti sia giusto, che non ci rendiamo nemmeno più conto degli abbondanti margini di miglioramento che, potenzialmente, avremmo.
Esistono, in realtà, dei metodi che ci permettono scoprire quando ci raccontiamo attraverso stereotipi e luoghi comuni.
Ne abbiamo già parlato in un post in cui diamo alcune indicazioni per scrivere, di noi stessi, in modo efficace.
“Scrivere il contrario di quanto appena scritto è un buon metodo per capire se la nostra frase funziona, si tratta di un antidoto contro la banalità che ci aiuta a riconoscere ciò che davvero conta”.
Prendiamo, come primo esempio, una delle frasi più comuni che si trovano in una presentazione aziendale: “siamo un team di professionisti”.
Scrivere il contrario significa affermare il concetto opposto, in questo caso: “siamo un team di incapaci”. Da questo capovolgimento impariamo che non ha senso scrivere che siamo dei professionisti perché nessuno pensa che siamo dei brocchi (a meno che abbiamo dimostrato di esserlo in qualche occasione…).
Un esempio di proposta di valore che funziona
“Non lavoriamo con il cronometro”. Togliendo il “non” otteniamo facilmente il suo contrario, ovvero “Lavoriamo con il cronometro”. Questa seconda affermazione ci ha rivelato una caratteristica di molte agenzie competitor: misurano il costo di progetti e assistenza al minuto. Dal momento che l’azienda per cui stavamo scrivendo i testi non si comporta in questo modo, ci è parso utile evidenziarlo. Il titolo “Non lavoriamo con il cronometro” mette così in risalto un valore reale.
Tratto da Immagini vs Parole di Davide Bertozzi, Ed. Hoepli (https://www.hoepli.it/libro/immagini-vs-parole/9788836004027.html)
Scrivi semplice e chiaro. È già un grande passo in avanti.
Se ti limiti all’essenziale e riesci a stare lontano da tutto ciò che è già stato visto e detto, stai già facendo molto per la promozione del tuo business. Non serve stupire con effetti mirabolanti e cose mai viste. Alle volte basta davvero poco per staccarsi e distinguersi dalla massa e dalla banalità dei luoghi comuni.
Il passo successivo, per “contenuti di qualità”, definizione molto diffusa, in cui ci sta un po’ di tutto è inserire nei testi brio, personalità, originalità. In questo, molto probabilmente, possiamo aiutarti.


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