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Ebbene sì. Whatsapp è uno strumento di comunicazione

Ebbene sì. Whatsapp è uno strumento di comunicazione

verba volant scripta manent

Abbiamo già ricordato in più occasioni il mantra della comunicazione (gli assiomi della scuola di Palo Alto): “È impossibile non comunicare”.

Tutto ciò che facciamo, comunica.
Tutto ciò che scriviamo, comunica. E, per giunta, rimane.

Scripta manent

L’adagio, latino e molto saggio, verba volant, scripta manent, andrebbe tenuto un po’ più in considerazione. Anche e soprattutto, in questa fase storica, in cui, complici i social e whatsapp, quasi senza rendersene conto, si scrive tantissimo.

Tratti dalla fantastica newsletter di Cristiano Carriero, professionista a comunicazione e storyteller, che è sacrosanto ringraziare di esistere, vediamo alcune situazioni di messaggi che comunicano di noi qualcosa di… Non piacevolissimo. Anche gli eufemismi comunicano. Eh, sì.

  • Puoi chiamarmi un attimo? Sì, posso, o forse no. Ma soprattutto, mi puoi dire perché vuoi essere richiamato? È stato rapito qualcuno? È crollata la Borsa? Sono arrivati gli alieni? Già ci sono svariate fonti di ansia, durante una giornata. Vogliamo proprio aggiungerne altre, in offerta speciale?
  • Ciao (qui immagina il tuo nome). E poi stop. Un lungo silenzio in attesa di una risposta, che a volte non arriva. Oggi ho scoperto un “Ciao (tuo nome)” del 2013, chissà cosa voleva dirmi Giulio. Potresti azzardare 4-5 parole che mi fanno intuire lo scopo ultimo del tuo messaggio.
  • Quando ti posso disturbare? Se mi devi disturbare, ti offendi molto se rispondo: tendenzialmente MAI?
  • Ti volevo parlare di un’idea. Molto bene, però se intanto me la anticipi, mi fai venire voglia di ascoltarla, o forse di scappare. Probabile che sia vera la seconda ipotesi, ma nascondermi la verità non renderà automaticamente più allettante l’idea.

Tutto comunica e tutto crea “posizionamento”

Sono solo piccoli esempi di quanto possa diventare esasperante la comunicazione.

Sembrano sciocchezze, di poca importanza. Forse lo sono.
O forse no. Non potete negare l’irritazione che vi avvinghia, se vi siete ritrovati in una delle situazioni evocate dai messaggi citati qui sopra.
Magari state attenti a cesellare i testi del vostro sito, rivedete 5 o 6 volte il testo di un post Facebook per promuovere un evento aziendale.
E poi…
Cadete, anche se involontariamente, in messaggi Whatsapp di “siffatta foggia”.

Poiché tutto comunica, anche questo media contribuisce (e non poco) a creare un vostro posizionamento, nella mente di chi vi legge.

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